Agli studenti è stato chiesto di formare team di cinque-sei membri, di cui almeno due dovevano essere ragazze, attribuendosi dei ruoli sulla base dei propri interessi e talenti.
I componenti del team non dovevano necessariamente appartenere alla stessa classe, anzi in molti casi si sono costituiti gruppi eterogenei per età e ordine di scuola. A titolo esemplificativo, alcuni dei ruoli ricoperti potevano essere i seguenti:
- esperto/a informatico,
- esperto/a nella scrittura;
- esperto/a nella comunicazione;
- esperto/a di grafica.
Di fondamentale importanza è stata la presenza, in qualità di tutor, di ex-alunni dell’istituto, ora iscritti alla scuola secondaria di secondo grado, che hanno scelto “Piccoli scienziati da museo” come loro progetto per l’alternanza scuola-lavoro (PCTO) e hanno supportato i team nelle diverse fasi del percorso.
Ascoltando una loro breve testimonianza colpisce come sia stato importante, anche ai fini del loro orientamento futuro, “invertire i ruoli” e “mettersi, per una volta, nei panni dell’insegnante”, magari scoprendo delle inaspettate attitudini personali.